Napoli delle meraviglie
Cinque curiosità poco note della città più affascinante del mondo

Appena pensiamo a Napoli ci viene in mente il mare, il sole, la pizza e il Vesuvio: ma la splendida città partenopea, conosciuta e ammirata in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche, naturali e per l’ottimo cibo, è davvero molto più di questo.

Grazie alla sua storia millenaria, plasmata dalle diverse culture e dai popoli che nei secoli l’hanno abitata, Napoli racchiude tra le sue vie antiche e i suoi resti archeologici preziosissimi, ma anche nei suoi sotterranei, non solo un patrimonio artistico immenso ma anche tanti piccoli segreti che ancora non tutti conoscono e apprezzano.
Scopriamo allora insieme quelli che sono i segreti nascosti di una delle città più affascinanti d’Italia, patrimonio UNESCO, attraverso un viaggio breve ma speciale nei segreti di questa città veramente unica, nei segreti di luoghi poco noti, nella relazione con i suoi abitanti sempre curiosi e divertenti.

La Casa di Leopardi
Tutti sanno che Leopardi ha vissuto i suoi ultimi anni di vita a Napoli. Quasi tutti conoscono l’influenza che la città ebbe sul grande poeta, l’attaccamento entusiastico dei primi tempi e il livore dei momenti di sconforto, eppure (quasi) nessuno conosce la casa in cui si è spento uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi.
Firenze non ha avuto la fortuna di godere del genio di Dante troppo a lungo, eppure ha saputo omaggiare a dovere – e diciamoci la verità, metterci su un vero e proprio business – la figura del grande poeta. Malaga, una delle perle dell’Andalusia, ha costruito sulla figura del suo più illustre figlio, Picasso, una vera e propria rete di musei, tour, approfondimenti. A Napoli, la casa in cui si è spento Giacomo Leopardi, in Vico del Pero 2, a Santa Teresa degli Scalzi, è nascosta e abbandonata. Per carità, noi il museo con le lenzuola usate dal poeta e la riproduzione del suo scrittoio non lo vogliamo. Lungi da me desiderare l’ennesimo museo kitsch per spillar soldi ai turisti, ma sarebbe auspicabile rimettere a posto quelle stanze o – semplicemente – ripulire e ridare lustro a quella piccola targa apposta su un muro anonimo, una targa che si scopre per caso, quando si è fermi nel traffico o si ha voglia di alzare gli occhi in su e guardare tutto, ma proprio tutto ciò che ci circonda.

Palazzo della Borsa
Nel 1885 questo palazzo fu eretto per ospitare la Camera di Commercio, fagocitando il piccolo tempio paleocristiano di Sant’Aspreno. L’edificio ospitò fino al 1992 anche gli uffici della Borsa prima che tutte le attività di trading vennero centralizzate a Milano.
Quello che molti napoletani non sanno è che ancora oggi è possibile visitare la sala delle transazioni, conosciuta anche come sala del pianto. L’immensa sala in stile neo rinascimentale è contornata da colonne con cariatidi che riportano lanterne ed ancore, simboli del commercio marittimo.

I sotterranei di Napoli
Nel cuore del centro storico, in Piazza San Gaetano, si trova l’ingresso alla Napoli sotterranea, un vero e proprio dedalo di cuniculi che si snodano sotto la città. In una sorta di città sotto la città, è possibile ammirare i resti dell’antico acquedotto greco-romano, dei rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, un antico teatro greco-romano e tracce di manufatti risalenti all’era preistorica.

L’Ospedale delle Bambole
Se esiste un luogo che ben rappresenta la resistenza all’omologazione urbana della città di Napoli, quello è l’Ospedale delle Bambole. Chi di noi è cresciuto con i simpatici e fedeli giocattoli di Toy Story, conosce bene il senso di colpa che affligge colui che si appresta a riporre in soffitta gli ex compagni di giochi; anche chi non è segretamente convinto che in sua assenza i giocattoli si animino, però, può facilmente comprendere il legame affettivo inimitabile che si crea tra un bambino e i propri giocattoli, e quanto è facile che al giorno d’oggi essi finiscano in pezzi, abbandonati nel cassonetto più vicino, per essere sostituiti dall’ultimo roboante modello in commercio. A questa logica consumistica si oppone l’Ospedale delle Bambole, una porta su un altro mondo, quasi una bottega magica, in cui ci si prende cura degli oggetti dell’infanzia che non vogliamo abbandonare, salvaguardando così l’ambiente, ma soprattutto la nostra anima.

Il Parco della tomba di Virgilio
A Piedigrotta, nel quartiere Chiaia, all’interno del Parco Vergiliano, è possibile visitare la tomba di Virgilio – il più grande poeta romano – dove si legge il seguente epitaffio: “Mantova mi generò, la Calabria mi rapì, e ora mi tiene Napoli”.
A questo parco è legata una curiosa leggenda secondo cui Virgilio ritrovò una bottiglia nella quale erano imprigionati dodici diavoli che, in cambio della libertà, gli insegnarono tutti i segreti delle arti magiche. Infatti Virgilio, secondo la tradizione, era considerato anche un mago.

scopri altre curiosità sulle città d'arte italiane

Verdidea Incoming Tour Operator

Rivolgiti a noi per la tua vacanza in location prestigiose.

Scopri adesso come funziona!



Scopri Verdidea