Il Giardino di Boboli a Firenze, un museo all'aperto
Spettacolari sequenze prospettiche in un Parco proclamato Patrimonio Unesco nel 2013

Il Giardino di Boboli non è solo il polmone verde di Firenze ma anche un patrimonio storico e monumentale da visitare con calma e da assaporare minuto per minuto. Qui sono conservate importanti sculture e antiche specie di piante. Meraviglioso in ogni stagione, il giardino a mio avviso da il meglio di sé in primavera, quando dalie e rose sono in fiore. Il Giardino Di Boboli fu di ispirazione per la progettazione della maggior parte dei giardini reali di tutta Europa, compreso quello di Versailles
Il Giardino di Boboli è infatti uno dei più importanti esempi di giardino rinascimentale all’italiana. Dotato di un cospicuo patrimonio botanico ed architettonico, è da considerarsi come un vero e proprio museo a cielo aperto. Un giardino ricco di storia ed in grado di incantare i visitatori grazie alle spettacolari sequenze prospettiche create dagli architetti che lo hanno ideato e realizzato. Il parco, proclamato Patrimonio Unesco nel giugno del 2013, si estende su un’area di circa 45.000 m².

Perché si chiama giardino di Boboli?
Sull’origine del nome del giardino abbiamo raccolto due ipotesi: secondo la prima il nome sarebbe la contrazione del cognome della famiglia Borgolo, che aveva possedimenti in questo territorio; la seconda ricostruzione riporta che il nome Boboli era quello utilizzato per identificare la zona di via Romana, dove si trova il giardino, in epoca medievale.

La storia
Il giardino come lo vediamo ora è il frutto di numerosi interventi che si sono susseguiti dalla sua creazione nel XVI secolo fino al XIX secolo. Boboli nasce alla metà del Cinquecento quando prende il posto di precedenti spazi agricoli situati dietro a Palazzo Pitti e lungo via Romana fino alla porta cittadina. Il progetto iniziale fu affidato da Cosimo I de’ Medici a Niccolò Pericoli detto il Tribolo. Successivamente, altri grandi personaggi si alternarono nella creazione del parco. Tra questi troviamo Vasari, Ammannati, Giambologna e Buontalenti.

Cosa vedere nel giardino di Boboli
La prima parte del parco, dominata da Forte Belvedere, è organizzata intorno all’ Anfiteatro e alla Fontana del Nettuno nota anche “Vasca del Forcone” o “Fontana della forchetta” a causa del tridente impugnato da Nettuno. Nella parte più ad est troviamo l’elegante Kaffeehaus costruita tra il 1774 e il 1775. Continuando a salire oltre il Nettuno si raggiungono il Giardino del Cavaliere e il Casino del Cavaliere (sede del Museo delle Porcellane). La seconda parte del giardino è tagliata longitudinalmente dal Viottolone, un ampio viale alberato che ci conduce attraverso una discesa verso la parte finale del parco. Al termine del Viottolone si giunge alla Vasca dell’Isola; una grande vasca ovale con al centro un’isola raggiungibile attraverso due passaggi. Poco oltre, nella zona più vicina a Porta Romana, c’è il Prato delle Colonne. Sul lato più vicino a via Romana troviamo due strutture interessanti: la Limonaia e la Palazzina della Meridiana, che attualmente è la sede della Galleria del Costume.

Dove si trova il Giardino di Boboli
L’accesso principale al Giardino è in Piazza Pitti. Oltre all’ingresso da Palazzo Pitti, ci sono altre tre entrate: da Forte Belvedere, da Via Romana 37/a (entrata Annalena) e da Porta Romana.

Come arrivare al Giardino di Boboli
La zona in cui si trova Boboli non è molto comoda da raggiungere in auto, sia perchè è soggetta a limitazioni di traffico sia per le diffoltà di parcheggio. Uno dei parcheggi più vicini si trova nei pressi di Porta Romana. Le linee di autobus (ATAF) che arrivano nella zona sono la 11, e la D; entrambe le linee passano dalla Stazione Centrale.

Regolamento del Giardino di Boboli
Al fine di preservare il parco è stato introdotto un regolamento che disciplina il comportamento dei visitatori. Tra le altre cose è vietato portare cani ed altri animali, giocare con il pallone o introdurre mezzi di trasporto come biciclette, skateboard etc. Se avete bambini, portateli a visitare Boboli, però teneteli sempre sotto controllo, ricordatevi che non è un giardino come gli altri!


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